9 Benefici della Direttiva EPBD: Opportunità non Costi

9 Benefici della Direttiva EPBD

In questo articolo desideriamo illustrare i benefici della Direttiva EPBD di cui si parla poco, cercando di sfatare alcune leggende che aleggiano su siti e giornali, utilizzando dati e fonti referenziate.

La Direttiva sulla Prestazione Energetica degli Edifici (EPBD) è spesso presentata come un fardello economico per le famiglie. Tuttavia, una visione più approfondita rivela che questa legislazione europea porta numerosi benefici sia al singolo che alla collettività in termini ambientali ed economici, migliorando significativamente la qualità della vita.

Spiegheremo semplicemente e per punti, quella che è un’opportunità preziosa e necessaria, non un semplice costo come viene più volte descritta.

Uno dei vantaggi più immediati dell’adeguamento agli standard EPBD è la riduzione delle spese energetiche. L’efficienza ottenuta attraverso l’isolamento adeguato, sistemi di riscaldamento e raffreddamento di ultima generazione combinati all’utilizzo di fonti rinnovabili, l’installazione di finestre a doppio vetro, può ridurre di minimo il 50% i consumi energetici. Un’abitazione di classe G paga una bolletta 10 volte superiore ad una abitazione di classe A. Questo alleggerimento delle spese domestiche permette un risparmio sostanziale nel medio-lungo termine.

Gli edifici rinnovati offrono un comfort abitativo nettamente superiore. Le tecnologie utilizzate contribuiscono a mantenere la temperatura interna stabile e gradevole, riducendo la necessità di riscaldamento eccessivo d’inverno e uso intensivo di condizionatori d’estate. Inoltre, migliorando significativamente la qualità dell’aria interna si riduce la presenza di muffe, umidità e inquinanti. Questo si traduce in riduzione di rischi di malattie respiratorie e allergie.

Un altro dei benefici della Direttiva EPBD per i proprietari immobiliari è l’aumento del valore immobiliare sul mercato. Secondo l’Osservatorio REbuild sul patrimonio del costruito: “Spendere per effettuare lavori di riqualificazione energetica significa garantire al proprio bene immobiliare un incremento di valore fino al 40% (col passaggio da una classe G a una classe A). Al contrario, non effettuare alcun retrofit comporta una perdita secca di una medesima percentuale in termini di quotazione di mercato”

Gli edifici più efficienti si vendono più velocemente fornendo condizioni migliori sia per compratori che per venditori. Secondo uno studio di Century21 Italia e Wikicasa le ricerche degli utenti che includono i soli immobili ad alta efficienza energetica sono aumentate di oltre il 72% tra il 2023 e il 2022.

Quando si parla della casa come fonte di investimento si pensa anche alla possibilità di un proprietario di metterla in locazione. Secondo i risultati presentati nel corso del Well Regional Summit organizzato a Milano dall’IWBI (International Well Building Institute), una casa efficiente, meno energivora e più salutare, richiede un affitto mediamente più alto del 7,7%, rispetto ad immobili equivalenti meno efficienti, inoltre i periodo di locazione sono più estesi del 17%.

Edifici più efficienti diminuiscono la dipendenza da fonti energetiche esterne, elemento particolarmente rilevante in una Nazione che nel 2022 ha aumentato la quota di importazioni nette di energia da altro Paese fino al 79,7%, un indice della vulnerabilità alla quale è esposta l’Italia per la fluttuazioni dei prezzi dell’energia.

I primi 6 Benefici della Direttiva EPBD elencati, sono spiegati quale opportunità individuale, ma quello che ci teniamo a precisare è che sono tutti fondamentali e legati al bene collettivo: preservare un ecosistema sempre più fragile e a rischio eventi meteorologici estremi.

È necessario limitare la presenza di sostanze climalteranti in atmosfera ed in Europa gli edifici sono responsabili del 36% di emissioni di gas serra.

Non esiste un piano B, attualmente stiamo utilizzando risorse ambientali che non abbiamo, perché stiamo consumando al di sopra delle nostre possibilità.

La situazione è critica e non stiamo più parlando di agire per le generazioni future ma bisogna agire adesso per salvare le generazioni attuali. I benefici della Direttiva EPBD sono la strada per il futuro.

Si sono verificati rapidi ed estesi cambiamenti nell’atmosfera, nell’oceano, nella criosfera e nella biosfera che hanno portato ad eventi climatici estremi in tutte le regioni del mondo. L’Europa è il continente che si sta riscaldando più rapidamente, con un aumento della temperatura media di circa il doppio rispetto a quella degli altri continenti. Questo ha comportato 13,4 miliardi di perdite economiche in euro.

Secondo il recente rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente (AEA), le concentrazioni di particolato fine, biossido di azoto e ozono in atmosfera sono troppo alte, contribuendo a decessi e diverse patologie, tra le quali ictus, diabete mellito, broncopneumopatia cronica ostruttiva, cancro al polmone e asma. Nel 2021 almeno 253.000 persone hanno perso la vita nell’Unione Europea a causa dell’esposizione al PM2.5 superiori alle direttive dell’OMS, 52.000 i decessi dovuti al biossido di azoto e sono almeno 20.000 le morti riconducibili all’esposizione a breve termine all’ozono.

Il mercato globale è già orientato in direzione della transizione energetica. I costi dei cambiamenti climatici superano quelli che servono per tagliare le emissioni. Secondo un recente studio del Fondo Monetario Internazionale, a fronte di costi di mitigazione stimati tra l’1 e il 2% del Pil mondiale annuo, i benefici netti per l’economia globale porterebbero ad un aumento del Pil fino all’8% nel 2050. Inoltre, in termini di occupazione, investire nella transizione energetica farebbe cresce il numero di posti di lavoro: secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, stimando che in uno scenario compatibile con il net-zero nel settore dell’energia si passerebbe a livello globale dagli attuali circa 65 milioni a circa 90 milioni di occupati nel 2030.

Contrariamente alle narrazioni odierna, i benefici della Direttiva EPBD mostrano che l’Europa non chiede delle spese ingiustificate, ma mostra la via da percorrere con una strategia di sviluppo avallata da studi certificati.

Dal 2013 Rete Irene è impegnata nel diffondere la cultura della Riqualificazione Energetica degli edifici esistenti. Per procedere alla decarbonizzazione del vetusto patrimonio immobiliare italiano, abbiamo bisogno di un sistema incentivante.

Per questo è stata elaborata una proposta per rinnovare il sistema di incentivi fiscali, semplice e concisa, concentrata sull’efficienza energetica, sull’adeguamento sismico, orientata alla sostenibilità e all’autonomia energetica. Abbiamo bisogno di far sentire la voce della filiera e del sostegno di tutti.