La riqualificazione energetica con il cappotto termico oltre a ridurre gli sprechi è un’occasione per favorire i rapporti interpersonali tra i condomini e contribuisce alla rigenerazione della città
Può un intervento di riqualificazione energetica con il cappotto termico dare un contributo sociale ad una comunità e al territorio? Certamente sì, se i lavori sono stati gestiti e diretti in un’ottica di coinvolgimento degli stakeholders, guidandoli nei passaggi fondamentali che permettono di sfruttare tutti quei vantaggi attualmente disponibili nel nostro Paese.
In l’Italia oggi, riqualificare energeticamente gli edifici esistenti attraverso la cessione del credito, è un grande incentivo per l’inizio della rigenerazione del patrimonio edilizio architettonico delle nostre città.
Riportiamo in questo articolo l’esperienza dello studio ApiuCarchitetti Milano che ha creduto e partecipato attivamente sin da subito nella progettazione e nella direzione dei lavori di cantiere del condominio di via Trieste 20 a San Donato Milanese.
Una facciata che presenta delle parti ammalorate diventa un’occasione per un intervento di riqualificazione energetica con il cappotto termico, utilizzando in primis lo strumento della cessione del credito fiscale generato dall’ECOBONUS, che alleggerisce l’investimento iniziale. A seguire una riduzione dei consumi di gas e energia elettrica, che porta ad un forte risparmio energetico, miglioramento del comfort abitativo negli singoli alloggi, incremento dei valori immobiliari delle abitazioni. E non ultima una forte riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera con un grande vantaggio per l’ambiente.
Il Condominio di via Trieste 20 si trova a San Donato Milanese, città che inizia il suo sviluppo urbanistico negli anni ’50 grazie al nuovo insediamento del centro direzionale Eni che realizza una delle prime Company Community italiane attraverso lo sviluppo di Metanopoli, idea di Enrico Mattei.
San Donato Milanese passa in vent’anni dai 2.500 abitanti del 1950 a quasi 30.000 nel 1970. Oggi vivono a San Donato Milanese 32.600 persone. L’immobile di via Trieste 20 si inserisce in questo quadro di evoluzione urbanistica: il patrimonio edilizio esistente possiede oltre 60 anni di età, un patrimonio che necessita oggi di manutenzione, ristrutturazione e in taluni casi anche di conservazione per il valore storico urbano.
Il tessuto urbano e sociale, i rapporti di vicinato, il quartiere, che per le sue caratteristiche urbanistiche è all’avanguardia per disegno urbano, dotazioni e servizi, si ritiene che abbia bisogno di una forte “Rigenerazione urbana” a partire dal patrimonio edilizio, per affrontare la sfida dei cambiamenti in una zona sempre più aggredita dalla periferia della città di Milano.
Una premessa su San Donato Milanese necessaria per contestualizzare l’intervento realizzato nel condominio di via Trieste 20, in una relazione che incoraggia nella sfida contro un pensiero unico di una “modernità”, che, senza visioni future a lungo termine, sostiene un unico modello di sviluppo urbano e sociale, un modello che non si interroga sul futuro delle trasformazioni dell’età digitale che viviamo.
Il primo passo è stato lo studio di un sistema a cappotto e di tutte le tecnologie a corredo per intervenire sulla composizione della facciata esistente, progettando tutti quei nodi critici che rischiavano di creare ponti termici, senza snaturare la composizione architettonica esistente.
Un approfondimento tecnico che ha portato alla progettazione di numeri dettagli esecutivi, per lo studio e la realizzazione insieme all’impresa della corretta posa in opera dei vari elementi tecnologici che hanno concorso ad un abbattimento del fabbisogno energetico del 50% rispetto all’esistente.
Un processo “condiviso” di riqualificazione del costruito che ha avvicinato operatori e abitanti; la partecipazione di tutti, condomini, amministratore, impresa e tecnici, ha portato al risultato progettato e auspicato visibile oggi. Attraverso un intervento di riqualificazione energetica con il cappotto termico è stato rigenerato un contenitore/edificio che ha innescato una rigenerazione dei contenuti: le relazioni interpersonali fra gli abitanti sono cresciute, parlandosi e confrontandosi come mai prima, per prendere decisioni e affrontare i problemi che lavori di questo tipo comportano.
L’intervento di “Riqualificazione/Rigenerazione” di via Trieste 20 sposta la visione della città da “bene da sfruttare”, in un nuovo scenario di democrazia, una democrazia partecipata che ha portato a risultati condivisi, in questo caso i condomini uniti non si sono limitati alla riqualificazione del loro stabile ma hanno realizzato una rigenerazione globale che continua soprattutto nelle relazioni interpersonali che oggi hanno costruito. Una “Rigenerazione Urbana” che ha portato ad una “Rigenerazione Umana”.
“Questa esperienza ci ha insegnato che non vi è rigenerazione senza riqualificazione e consapevolmente ogni riqualificazione porta alla rigenerazione delle persone che vi partecipano”- dichiarano Pier Alberto Ferrè e Carolina F. Rozzoni, titolari dello studio ApiuCarchitetti Milano – “Libertà è partecipazione , cantava il Signor G. e oggi possiamo dire che la partecipazione è anche il motore della rigenerazione.”
PARTECIPARE PER RIQUALIFICARE E RIGENERARE IL FUTURO DELLE NOSTRE CITTÀ
Si ringrazia lo studio ApiuCarchitetti Milano per la gentile concessione delle immagini
VEDI LE TAVOLE CON I DETTAGLI COSTRUTTIVI