Il progetto di riqualificazione energetica è uno dei pilastri fondamentali per ottenere le migliori prestazioni da un intervento su un edificio, in termini di risparmio dei consumi, garanzia di durata e risultato estetico.
La spinta poderosa del Superbonus 110% ha portato l’attenzione sul “minimo indispensabile” utile ad accedere all’incentivo, l’ormai noto “salto di due classi”, mettendo purtroppo in secondo piano una serie di passaggi fondamentali e spesso purtroppo trascurati.
L’Ing. Luca Scotti, che per Rete Irene è Progettista e Direttore Lavori dell’intervento di Riqualificazione Energetica di Viale Stelvio a Milano, ci aiuta a capire semplicemente il processo di riqualificazione energetica degli edifici da manuale, per ottenere edifici efficienti dal punto di vista energetico, garantiti e duraturi nel tempo, belli da vedere.
UN PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DEVE RIUNIRE DIVERSE COMPETENZE PROFESSIONALI
Il primo soggetto che deve esprimersi è il progettista “termotecnico”, che si occupa della “diagnosi energetica” dell’edificio, che è quello studio, realizzato attraverso una simulazione con l’ausilio di strumenti di calcolo, che consente di capire se, con opportuni accorgimenti, il fabbricato può raggiungere un miglioramento di almeno due classi energetiche (il cosiddetto “salto delle due classi”) richiesto dal decreto previsto per poter accedere agli incentivi.
Con questo studio si vanno ad individuare le trasmittanze termiche* delle diverse parti che compongono l’involucro dell’edificio e i ponti termici [viene definito ponte termico una zona locale limitata dell’involucro edilizio che presenta una densità di flusso termico maggiore rispetto agli elementi costruttivi adiacenti]. Si ottengono quindi le informazioni indispensabili per poter scegliere correttamente le caratteristiche prestazionali isolanti del materiale da impiegare per la realizzazione del cappotto termiche, al fine di ridurre le trasmittanze originarie, fino a farle rientrare nei limiti previsti per l’ottenimento del “salto delle due classi” energetiche richiesto dal legislatore.
*tip: la trasmittanza termica [la trasmittanza termica è una grandezza fisica che misura la quantità di potenza termica scambiata da un materiale o un corpo per unità di superficie e unità di differenza di temperatura quando lambito su entrambi i lati da fluidi. Definisce la tendenza di un elemento allo scambio di energia, ovvero l'inverso della capacità isolante di un corpo. Nel SI si misura in W/(m2K).]
L’esperto termotecnico conclude la sua diagnosi energetica consegnando un elaborato nel quale sono indicate le caratteristiche dei materiali isolanti, gli spessori previsti, la loro ubicazione sull’involucro edilizio.
QUANDO ENTRA IN GIOCO IL PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA
Da questo punto in poi entra in gioco il progettista “architettonico” che, partendo dallo studio del termotecnico, analizza tutti i particolari costruttivi del fabbricato esistente e lo immagina nel suo stato finale, nel quale dovranno essere necessariamente integrati – in modo possibilmente armonioso e discreto – tutti i materiali che il termotecnico ha indicati, cercando di soddisfare anche le richieste estetiche dei condomini e suggerendo loro come poter migliorare i prospetti dello stabile.
Spesso i condòmini sono affezionati all’aspetto originale del proprio e fabbricato, che frequentemente a Milano, ha prospetti rivestiti in piastrelle di clinker o in lastre di marmo; oppure presentano lesene, marcapiani o cornici. La semplice applicazione del cappotto sulle facciate andrebbe a penalizzare i fabbricati, rendendoli tutti uguali, spesso impoverendoli dal punto di vista estetico.
CAPPOTTO TERMICO E RIVESTIMENTI PESANTI: SI PUÓ FARE!
Oggi il mercato rende disponibili cappotti idonei ad essere rivestiti (cappotti in grado di sopportare il peso di un rivestimento applicato in superficie) e rivestimenti (di bassissimo spessore – 2/3 millimetri) pensati proprio per essere applicati ai cappotti termici, così da rendere conciliabile l’esigenza di migliorare termicamente l’involucro con il desiderio di mantenere (o anche di dotare a nuovo) le facciate degli stabili con finiture diverse dalla semplice rasatura ad intonaco. Non vi è più alcuna difficoltà tecnologica nell’arrivare ad ottenere situazioni finali in linea con l’originale.
Quindi il progettista “architettonico” può aiutare i condòmini a scegliere quale aspetto estetico finale conferire al fabbricato, senza che l’indispensabile isolamento termico limiti le possibilità di finitura o di caratterizzazione del prospetto (o di parti di esso). Lo studio dei diversi particolari costruttivi (contorni finestre, davanzali, gronde, aggetti, zoccolature, parapetti dei balconi, ecc.) può concorrere a conferire allo stabile – se lo si desidera –un rinnovato aspetto, in linea con lo stile contemporaneo.
Si ha così il modo di ottenere un alto livello di isolamento termico, che è alla base della nostra azione e che genera immediati benefici di comfort abitativo, insieme ad una riqualificazione estetica del fabbricato.
Per concludere l’iter tornerà in capo il progettista “termotecnico”, che a lavori ultimati, certificherà le prestazioni energetiche finali dell’edificio, attestando il miglioramento conseguito con l’intervento.
Ing. Luca Scotti
- Consulente Tecnico d’Ufficio presso i Tribunali di Milano e Lodi per questioni e problematiche relative a:
− strutture in c.a.;
− acquedotti, fognature ed altre opere igieniche;
− edilizia e forniture connesse;
− opere idrauliche;
− opere stradali;
− sicurezza nei cantieri edili;
− valutazioni immobili civili ed industriali. - Coordinatore della sicurezza
- Collaudatore iscritto all’Albo Regionale dei Collaudatori della Regione Lombardia con il n. 3487 strutture in c.a. per le seguenti categorie: edilizia e forniture connesse
- Membro della Commissione Ingegneria Forense dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Lodi
- Certificatore energetico
- iscritto nell’elenco del Ministero dell’Interno di cui alla legge 7/12/1984 n 818 relativa alla Prevenzione Incendi