L’ultima bozza del “Decreto Crescita”, che dovrebbe essere discusso dal Consiglio dei Ministri proprio in questi giorni, contiene un provvedimento modificativo del meccanismo di cessione degli incentivi per gli interventi di riqualificazione energetica e miglioramento sismico (ecobonus e sismabonus) che, nelle intenzioni, dovrebbe renderne più semplice l’applicazione e fornire maggiore stimolo alle attività e un contributo alla crescita.
A nostro parere, la formulazione adottata non contribuisce affatto a semplificare e, al contrario, è in grado di indurre gravi problemi di aspettative erronee, elusione fiscale, concorrenza sleale e genererà un’eccessiva concentrazione del mercato.
L’approvazione del provvedimento causerà confusione, incertezza e rischio di una gran quantità di contenzioso futuro con l’Agenzia delle entrate determinando, per di più, un aggravio per la sostenibilità dei flussi del bilancio pubblico a parità di attività incentivate.
Anziché contribuire alla crescita e alla tutela dell’ambiente, si può prevedere un rallentamento delle decisioni di investimento e una contrazione delle attività.
Vediamo perché con l’approfondimento redatto da Virginio Trivella Coordinatore del Comitato tecnico scientifico di Rete IRENE.