Proviamo a fare chiarezza senza i soliti luoghi comuni sui cappotti termici, tipici di un allarmismo non giustificato e di un’informazione frettolosa e ansiosa di “fare notizia”
Alla luce dell’ultimo episodio che ha colpito la città di Milano nella giornata di ieri 29 Agosto 2021, ci si è ritrovati esposti ad una “gogna mediatica” che ha visto coinvolta indistintamente tutta la filiera che opera nel settore della riqualificazione energetica al di là da ciò che drammaticamente è accaduto.
Sono uscite dichiarazioni, articoli e commenti già dopo pochi minuti dal fatto accaduto sulla pericolosità dei cappotti, con ancora i soccorsi in corso e senza avere la minima idea di cosa fosse accaduto … ma si sa: “fare notizia è più importante di come farla”.
In pochi minuti si leggevano su ogni social, o media che fosse, articoli sul cappotto, sul superbonus 110 e sugli interventi di efficientamento energetico …. A che pro? Per fare solo quella che non possiamo definire che “cattiva informazione”.
Dopo un lungo periodo passato a fare informazione e formazione sui temi legati alla riqualificazione energetica degli edifici esistenti, sulla cultura del risparmio energetico, sull’ambiente, sul confort e sul benessere abitativo, sul valore patrimoniale delle nostre case, sulla sicurezza dei materiali impiegati e sulla rigenerazione urbana ci sentiamo nella condizione di DOVER fare chiarezza prima che ci sia una pericolosa deriva gestita sui media e che generi un danno enorme a tutte quelle famiglie che sono bisognose di avere informazioni chiare, oneste, serie, tecniche e senza pregiudizi di ogni sorta e che sono ancora bisognose di realizzare interventi di riqualificazione energetica in assoluta sicurezza ottenendo tutti i corretti benefici che tali interventi portano.
Quanto accaduto ieri a Milano in Via Antonini non ha nulla a che fare con un intervento di riqualificazione energetica, e non ha nulla a che fare con un sistema di isolamento a cappotto, costruito come sistema di isolamento termico secondo criteri e standard molto rigorosi ed assolutamente sicuri.
Quanto accaduto è altro, e non spetta certo a noi dire cosa sia o come sia o soprattutto perché sia stata impiegata una tale tecnologia.
A noi spetta invece un compito diverso ma altrettanto importante: dare sicurezza a tutte le famiglie che hanno realizzato un sistema di isolamento a cappotto in passato e dare la stessa sicurezza a coloro che si stanno accingendo a realizzarlo. Irene si adopera da sempre verso l’impiego di tecnologie sicure e corrette. Incentivo superbonus 110 o meno …
Sicurezza non può essere una parola offerta o venduta sulla sola credibilità dell’offerente o del buon venditore, sicurezza è: certezza, tecnica, studio e certificazioni.
Tutto ciò rappresenta un sistema a cappotto: una tecnologia (oramai non più neanche considerata innovativa) fondata su un lungo percorso di studi, di prove, di analisi e di certificazioni. Sia a livello nazionale che a livello Europeo.
Si veda (e si usi!) come riferimento tecnico il sito www.cortexa.it
In questo senso ci sentiamo di fare la seguente dichiarazione.
Le famiglie che in passato, ed oggi, si sono interfacciate con un sistema di isolamento termico a cappotto si devono sentire sicure. I sistemi a cappotto che vengono impiegati sugli edifici residenziali sono tutti dotati delle certificazioni di reazione al fuoco come richiesto dalla normativa vigente. Garantire la sicurezza delle famiglie che abitano gli edifici oggetto dei nostri interventi di riqualificazione energetica è una priorità, per non dire che è normalità. Non vi è alcuna possibilità o ragione che possa portare verso scelte scellerate che possano causare un pericolo o un danno a persone ed a cose. La tecnologia oggi presente sul mercato consente sempre di realizzare interventi sicuri e corretti, basta conoscerla ed impiegarla. È sicuramente una questione di etica, di scelta, di cultura e di modo di porsi verso un mercato che attende dai professionisti che compongono tutta la filiera le giuste risposte, e ad essi si affida spesso ciecamente ma con fiducia. La responsabilità che è nelle nostre mani e nelle mani di tutti i professionisti è elevatissima e non si può pensare di operare senza considerarla tale.
Irene si è sempre posta l’obiettivo di portare nelle case delle famiglie un prodotto di qualità e di sicurezza. L’impegno profuso in questi anni ne è la diretta testimonianza, ciò che faremo nel prossimo futuro sarà un ulteriore passo in avanti verso un’edilizia sostenibile ma altrettanto sicura.
Al legislatore oggi chiediamo una sempre maggiore attenzione ai temi di sicurezza degli edifici ed a riguardo auspichiamo che non ci possano essere più esempi come quello a cui tutti abbiamo assistito nella serata di ieri, nella città di Milano, che non può che considerarsi una vera tragedia per le famiglie colpite.”
Manuel Castoldi, Presidente Rete Irene
Mario Tramontin, Vice Presidente Rete Irene
A completamento di questa nostra doverosa comunicazione, necessaria per fare chiarezza, ed a supporto tecnico in ragione di sicurezza, proprio perché non si vuole demandare nulla al caso, riportiamo integralmente il testo di un nostro articolo del 2019 affinché alle famiglie, agli amministratori ed ai progettisti sia di aiuto, di conforto e di analisi.
Un articolo sui cappotti di due anni fa decisamente attuale anche oggi giorno.
La sicurezza dei cappotti in facciata si può ottenere, basta conoscere, richiedere ed usare le giuste tecnologie. Quanto segue non è scritto a giustificazione di quanto accaduto ieri nella città di Milano ma è stato scritto in un’epoca lontana dai fatti proprio per definire linee guida ed attenzioni a cui tutti ci dovremmo attenere.