L’incremento degli interventi di riqualificazione energetica degli edifici dovuti al Superbonus, hanno portato ad un aumento della complessità nella professione del progettista, e soprattutto, ad una richiesta della sua presenza nell’assemblea condominiale.
Al professionista sono richieste competenze e abilità sempre più articolate: dalla preventivazione dei lavori al controllo economico delle fasi di svolgimento dell’intervento, dall’abilità di far capire in modo semplice concetti complessi, al compito di essere punto di riferimento dei condomini.
L’intervista all’Ing. Alberto Perron Cabus, particolarmente attento al tema della comunicazione e delle relazioni con l’amministratore e i condomini, che ci spiega come l’aspetto delle competenze tecniche e di calcolo progettuale, pur restando di primaria importanza, non sia più sufficiente per svolgere la professione in manutenzione degli edifici.
Domanda: Come è cambiata la professione del progettista negli ultimi anni?
Negli ultimi 3 anni abbiamo assistito ad un radicale cambiamento del tipo di approccio al lavoro.
Quando è iniziata l’esperienza del Superbonus eravamo pronti a gestire tutti gli aspetti tecnici ma non a gestire il continuo mutare delle condizioni a contorno del cantiere.
Eravamo abituati ad una condizione statica del nostro lavoro costituita da rilievo, progetto, computo metrico e capitolato. Una condizione che ha rapidamente mutato in un pieno dinamismo dato dalla molteplicità di eventi quali la difficoltà a trovare disponibili le maestranze, l’approvvigionamento di materiali spesso non disponibili, il quotidiano lievitare dei costi.
Una situazione per la quale era necessario impegnarsi costantemente perché il cantiere era in continua evoluzione. Le condizioni iniziali stabilite venivano velocemente stravolte ed era necessario trovare soluzioni tempestive per non bloccare i lavori.
Domanda: È ancora possibile fare il professionista in manutenzione degli edifici facendo affidamento sulle sole abilità e conoscenze tecniche?
No, non è più possibile, è richiesta una multidisciplinarietà che solo 4 anni fa era impensabile.
Io ero abituato a fare l’ingegnere occupandomi principalmente dell’aspetto energetico di un intervento.
Non ero preparato ad una tale portata di lavoro e ad una gestione del cantiere in modo così totalizzante. Ho dovuto ridurre il tempo in cui mi occupavo di “trasmittanze” e problemi tecnici ed imparare a confrontarmi con un aspetto gestionale e finanziario dei lavori mai affrontato prima.
Domanda: Quali abilità collaterali ritiene essere indispensabili al giorno d’oggi nella sua professione?
Ho dovuto imparare tutti gli aspetti economici che regolano un cantiere in modo da fare quadrare il bilancio dello stesso, lavorare e confrontarsi con chi affronta gli aspetti economici per la gestione di un piano finanziario.
Ma l’aspetto principale è stato il rapporto con il cliente modificato nell’approccio alla comunicazione. Mi sono trovato ad affrontare delle grandi aspettative da parte del committente, soprattutto in termini di azzeramento dei costi da sostenere create dai media al momento dell’avvio del superbonus, mi è servita una grande abilità relazionale per fargli capire la reale situazione dei lavori, delle condizioni al contorno nonché gli aspetti finanziari.
Domanda: Sempre di più il progettista diventa una guida nell’aiutare le assemblee condominiali a prendere le migliori decisioni. Lei ritiene che sia un miglioramento o un peggioramento nella sua attività di professionista?
Sicuramente è un aspetto che accresce sia professionalmente che umanamente il tecnico. Il Superbonus ha il merito di aver diffuso la cultura dell’efficienza, unito alla crisi energetica ha sviluppato nelle persone la consapevolezza della necessità di ridurre i consumi.
Nel tempo, il tecnicismo della Riqualificazione ha lasciato lo spazio ad un linguaggio semplice, che ha reso il committente più preparato e desideroso di fare le scelte migliori per il proprio edificio. In questo contesto il professionista fornisce al proprio cliente gli strumenti e le valutazioni per assumere scelte consapevoli e responsabili.
Domanda: Quali sono le obiezioni che più spesso vengono sollevate in sede di assemblea condominiale?
Si assiste ad una lodevole volontà dei condomini di approfondire gli aspetti tecnici spesso “letti su internet” ed arrivando a proporre in assemblea soluzioni e proposte prive del necessario approccio di insieme al problema energetico dell’edificio e delle necessarie basi scientifiche che sovente portano a proposte minate da errori tecnici grossolani.
In questa sede la figura del professionista deve essere aperta all’ascolto ed al dialogo recependo le eventuali necessità che hanno portato i condomini alle soluzioni prospettate ma rimanendo fermi nell’approccio tecnico/scientifico al problema su soluzioni corrette tecnicamente e normativamente.
Fra le obiezioni emerse in assemblea condominiale, oltre a quelle viste prima su aspetti tecnici, si assiste di solito ad importanti discussioni sugli aspetti estetici. Va da se che un intervento di riqualificazione energetica comporta in genere il cambiamento della “pelle” dell’edificio andando quindi ad incidere su aspetti molto personali legati alla percezione dell’estetica e del “bello”
La riqualificazione energetica deve essere quindi il punto di partenza per arrivare ad una riqualificazione complessiva e a tutto tondo dell’edificio dando quindi la giusta importanza anche all’aspetto estetico.
Ecco quindi che l’ingegnere deve necessariamente farsi affiancare ed aiutare dall’architetto, dal sociologo, ecc. e diventare un po’ psicologo per cogliere le esigenze delle persone che vivono l’edificio e fornire loro risposte adeguate sotto tutti i punti di vista.
In ultima battuta vengono le obiezioni e le perplessità legate alla gestione degli aspetti finanziari ed economici delle operazioni che rivestono la stessa importanza (se non maggiore) degli aspetti tecnici.
In questo campo è necessario e fondamentale avere il supporto di realtà strutturate e qualificate come RETE IRENE che sono in grado di tradurre la complessità di tali aspetti e di farli comprendere ai condomini rendendo chiari e trasparenti i meccanismi di finanziamento delle opere, di gestione dei crediti fiscali e degli oneri che restano a carico dei committenti.
Domanda: Qual’è dalla prospettiva della sua esperienza l’argomento che più rassicura l’ambiente spesso suscettibile dell’assemblea condominiale?
Non esiste “l’argomento” che rassicura l’assemblea condominiale ma esiste una pluralità di aspetti e di argomenti che devono portare a creare il consenso e la consapevolezza dell’assemblea condominiale e della bontà dell’intervento di riqualificazione.
In prima istanza l’argomento più dibattuto è sicuramente la riduzione dei fabbisogni energetici con la conseguente riduzione dei costi.
Personalmente io preferisco arrivare a questo, che è uno degli effetti della riqualificazione, partendo dalla necessità di creare comfort e salubrità degli ambienti nonché sicurezza in caso di eventi sismici che devono essere i veri obiettivi degli interventi.
Poi arrivano le rassicurazioni sugli aspetti tecnici dell’intervento e necessariamente sugli aspetti economici e di finanza.
In sintesi si tratta di dipingere un bel quadro all’interno di una cornice fatta di leggi e regole molto complesse e multidisciplinari.
Domanda: In questo nuovo contesto dinamico sembra diventare necessaria per il professionista una continua formazione e aggiornamento, per lei questo è più uno stimolo o un appesantimento?
È uno stimolo, sicuramente faticoso, ma allo stesso tempo una grande sfida che contribuisce a grandi soddisfazioni. La formazione continua è uno strumento imprescindibile per poter proseguire un’azione di riqualificazione profonda degli edifici per ottenere le migliori prestazioni energetiche e l’adeguamento sismico degli edifici esistenti.
Per fare interventi completi e qualitativamente significativi abbiamo bisogno di un aggiornamento professionale di tutte le maestranze coinvolte. Data la multidisciplinarietà degli aspetti è necessario affiancare alla continua formazione la capacità di lavorare in team con i colleghi e creare squadre di professionisti competenti ed affiatate.
Grazie all’Ing. Alberto Perron Cabus, socio-fondatore dello studio AITEC Ing. Associati
Un professionista eccellente!!