MATERIE PRIME E SCENARI FUTURI NEL SETTORE DELLA RIQUALIFICAZIONE EDILIZIA

MATERIE PRIME E SCENARI FUTURI

Continuiamo ad approfondire il tema della mancanza di materie prime in edilizia con le industrie del settore per capire come gestiscono il problema e quali strategia hanno messo in atto per i prossimi mesi.

Condividiamo in questo articolo l’esperienza di  Mario Paganelli Direttore generale Gruppo IVAS, una realtà di livello internazionale che opera da 70 anni nelle finiture edilizie, tra le prime in Italia a lanciare sul mercato il sistema di isolamento a cappotto.

Cosa sta comportando per il Gruppo IVAS la carenza di disponibilità di materie prime?

Dividiamo la questione in due settori in base alla nostra autonomia di produzione. Il Gruppo IVAS produce nei propri stabilimenti i rivestimenti a spessore, pitture, vernici, resine, collanti e rasanti, che sono stati solo parzialmente influenzati dalle forti tensioni di mancanza di materie prime con un risultato produttivo, fino ad oggi, che ha subito tempi di ritardo molto limitati.

Diversa è la situazione nel settore dei sistemi a cappotto dove in parte per l’approvvigionamento del prodotto finito dipendiamo dall’esterno. Le forniture della componentistica quale lastre di pannelli isolanti e i fissaggi metallici (tasselli), rispetto alla nostra forte richiesta, stanno ritardando molto a causa dei tagli continui degli approvvigionamenti da parte dei nostri fornitori storici.

Quale strategia avete ideato per tutelarvi da questa emergenza?

Le richieste attuali sono quasi il doppio del volume di un anno ordinario ma per ora, considerando il contesto esistente, siamo riusciti a gestire bene questa situazione con ritardi assolutamente tollerabili da parte della nostra clientela. 

Facciamo una programmazione accurata delle richieste che pervengono quotidianamente, settimanalmente e mensilmente, cercando di fornire tempistiche dettagliate ai nostri clienti. Diamo al nostro interlocutore un orizzonte temporale di fornitura in base al quale può decidere a sua discrezione se questa risponde alle sue esigenze

Cerchiamo di essere il più precisi possibile grazie anche alla pianificazione che viene attentamente vagliata con i nostri fornitori.

Quanto potenziale fatturato state perdendo in questo momento?

La richiesta è molto alta e ci stiamo privando di grandi opportunità, stiamo facendo un grande lavoro ma con le condizioni di incentivo offerte dal Superbonus avremmo l’occasione per fare volumi maggiori del 30-40% rispetto a quello che già di importante stiamo facendo. Purtroppo, in questo momento lavoriamo su un approccio inverso rispetto al classico “domanda – offerta” perché governa la disponibilità di materie prime rispetto alla richiesta dei clienti

Siete preoccupati per il settore della riqualificazione energetica nei mesi futuri?

Sono 33 anni che faccio questo mestiere e non avevo mai visto una condizione così favorevole per questo settore, vedo il futuro più roseo rispetto al passato, in particolare rispetto alla crisi del mercato del decennio scorso. A questo proposito IVAS ha varato investimenti nell’anno corrente per oltre un milione di euro, atti a potenziare ed ammodernare i propri impianti, e contemporaneamente abbiamo instaurato nuovi rapporti con produttori di componentistica, in modo da produrre nei prossimi mesi in conformità alla richiesta. 

Attualmente abbiamo più conoscenza del mercato ed abbiamo acquisito maggiore capacità di governare le urgenze. Agiamo con un atteggiamento positivo e lungimirante ma molto dipenderà da quanto decreteranno i nuovi dispositivi di legge. 

Fino ad ora ha governato l’urgenza di usufruire del superbonus perché i proprietari non vogliono privarsi di queste detrazioni, ma tutta la filiera auspica una pianificazione più strutturata degli incentivi in modo da avere l’opportunità di organizzarsi con un processo gestionale più regolare.

Il mondo non finisce al 2023, gli effetti di questa politica incentivante andranno avanti si auspica in modo differente e con meno urgenza del “tutto subito”, l’elemento rivestimento a cappotto non sarà esclusivamente un “intervento trainante” ma diventerà di uso comune e popolare. 

Nel 2019 il Centro Studi Cortexa pubblicava i dati relativi al mercato italiano dei Sistemi di Isolamento Termico a Cappotto, quantificandolo in 17 milioni di metri quadrati applicati ogni anno contro i circa 35/40 milioni di metri quadri installati in Germania. Sicuramente attualmente i numeri sono cambiati è una strategia politica più articolata può portarci ad avvicinare in termini quantitativi i numeri tedeschi, o quantomeno del mercato Europeo più strutturato.

Leggi l’intervista a Fabio Baistrocchi– Direttore Commerciale Edilizia de L’Isolante, azienda produttrice di polistirene espanso sinterizzato destinato all’isolamento termico in edilizia.

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