Giovedì 7 dicembre è stato raggiunto un accordo provvisorio nella rifusione della EPBD Direttiva Case Green. L’obiettivo è ridurre le emissioni e il consumo energetico degli edifici in Europa, dando agli Stati membri la possibilità di decidere autonomamente come e quanto intervenire per rispettare i target di riduzione dei consumi.
La nuova versione della Direttiva Case Green è meno rigida rispetto alla proposta iniziale, stabilendo requisiti basati sulla media del patrimonio immobiliare piuttosto che sul singolo edificio. Questo approccio permette agli Stati Membri di avere maggiore flessibilità nell’identificare gli edifici destinatari e nelle misure da adottare.
I PUNTI FONDAMENTALI IN PERCENTUALI E SCADENZE DELLA DIRETTIVA CASE GREEN
- Piani di riduzione: ogni Stato membro deve adottare un piano di riduzione del consumo di energia primaria degli edifici residenziali del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035.
- Focus su edifici con prestazioni peggiori: almeno il 55% della riduzione del consumo medio di energia primaria deve essere ottenuto attraverso la riqualificazione degli edifici con le peggiori prestazioni.
- Edifici non residenziali: miglioramento graduale attraverso standard minimi di prestazione energetica, con l’obiettivo di riqualificare il 16% entro il 2030 e il 26% entro il 2033.
- Possibili esenzioni: gli Stati membri possono esentare alcune categorie di edifici, inclusi quelli storici o le case di vacanza.
- Uniformare degli Attestati di Prestazione Energetica (APE): si baseranno su un modello unico con criteri comuni a tutta l’Unione Europea.
- Contrasto alla povertà energetica: le misure di finanziamento mireranno a ridurre le bollette energetiche e ad affrontare la povertà energetica, in particolare nei clienti vulnerabili.
- Protezione per gli inquilini: gli Stati membri dovranno garantire tutele per gli inquilini per minimizzare il rischio di sfratti causati da aumenti degli affitti dopo le riqualificazioni.
LE MISURE DELLA DIRETTIVA CASE GREEN
- Gli Stati membri devono prevedere una pianificazione nazionale di riqualificazione degli edifici che determini il finanziamento, la formazione e l’attrazione di lavoratori più qualificati.
- Guidare i proprietari nella riqualificazione delle proprie abitazione attraverso l’istituzione di passaporti per la ristrutturazione degli edifici.
- Istituire sportelli unici per i proprietari di case, le PMI e tutti gli attori della catena del valore della ristrutturazione, per ricevere supporto e guida dedicati e indipendenti.
ALTRI PUNTI FONDAMENTALI DELLA DIRETTIVA CASE GREEN
- Caldaie a Gas: eliminare gradualmente le caldaie alimentate da combustibili fossili fino alla interruzione della vendita nel 2040.
- Impianti ad energia solare: obbligatorio per i nuovi edifici, esenti gli edifici esistenti. Per gli edifici pubblici e non residenziali esistenti l’energia solare dovrà essere installata gradualmente, a partire dal 2027
RISCHI E IMPLICAZIONI PER L’ITALIA
La discrezionalità degli Stati Membri potrebbe portare a progressi in ordine sparso con conseguente difficoltà nel raggiungere obiettivi comuni e sappiamo quanto sia urgente intraprendere azioni il più concrete oggi per ridurre le emissioni nocive in ambiente e arrestare i cambiamenti climatici.
“L’esito della direttiva UE Case Green chiede ai singoli Stati membri l’attuazione di futuri piani strategici nazionali per l’efficienza strategica. Qualcuno grida alla vittoria ma rimane ugualmente fondamentale e inaggirabile per il nostro Paese una riflessione circa la necessità di dotarsi di una programmazione concreta e seria per garantire un futuro energetico adeguato, tutelando milioni di famiglie, professioni ed imprese, assicurando la salvaguardia dei conti pubblici e privati, come ampiamente dimostrato dalla recente relazione del Cresme sui numeri riferiti al Superbonus 110.” – Dichiara il Presidente Manuel Castoldi – ” È questo il momento per prendere decisioni serie e per tracciare un percorso che guardi al rinnovamento energetico negli edifici pubblici e privati. Un organico riordino dei bonus edilizi unito ad una vera programmazione strategica con orizzonte pluridecennale sono condizioni imprescindibili per il paese Italia: ora o mai più. Per questi motivi continuiamo in maniera propositiva a chiedere un confronto con il legislatore che unisca tutta la filiera coinvolta e che porti il nostro paese ai primi posti in Europa.”
Rete Irene continuerà a promuovere soluzioni efficienti e sostenibili, incrementando il suo impegno con le famiglie affinché possano partecipare attivamente alla transizione energetica.
È tempo di agire insieme per un futuro più sostenibile.