Pubblicato il primo modulo del corso in patologia edilizia, disponibile gratuitamente nell’area riservata Irene Club, dedicato agli errori progettuali nell’edilizia. I successivi moduli del corso saranno rilasciati a cadenza regolare ad ogni uscita di Irene Informa.
Quando si parla di patologia si fa riferimento allo studio delle malattie e, quindi, si guarda a un quadro o a un processo morboso. Di solito si fa riferimento ad un essere vivente…
Il termine deriva dalla lingua greca πάθος, pathos, “sofferenza” e -λογία, -logia, “studio”. Patologia, nel gergo corrente medico, è anche sinonimo dotto di malattia, sia dell’uomo che degli animali o delle piante.
Nei paesi anglosassoni, pathology indica i servizi diagnostici ospedalieri di medicina di laboratorio (patologia clinica) e anatomia patologica.
Il termine patologia è entrato a far parte anche dell’edilizia, dove per patologia edile (building pathology in inglese) si intende la disciplina che si occupa dello studio delle anomalie negli edifici.
UN CORSO IN PATOLOGIA EDILIZIA… UN EDIFICIO É UN ORGANISMO VIVENTE?
Ma un edificio è vivo?
Si, sicuramente è assimilabile ad un essere vivente dotato di organi interni pulsanti, basti pensare al generatore di calore…, di arterie, le reti tecnologiche o l’impianto di distribuzione del fluido termovettore. Ha una pelle che è in contatto con gli agenti atmosferici che la strapazzano… e risente, come tutti, dell’effetto del tempo, invecchiando.
Quindi anche gli edifici si ammalano. Il presupposto epistemologico al concetto di malattia è che nelle alterazioni dello stato di benessere delle persone esistano delle situazioni ricorrenti, suscettibili di venire astratte dall’individuo in cui si manifestano, e di venire studiate come entità fornite di attributi propri: le malattie, cioè ad esempio, il raffreddore è una malattia perché si manifesta per tutti con febbre, dolori ossei, malessere…
Negli edifici vale lo stesso concetto. Alcune manifestazioni (la fenomenologia) sono identiche in ambienti diversi ma riferibili sempre alla stessa causa. Quindi si può astrarre il fenomeno visibile, la malattia, e, capita la causa scatenante, definirne la cura.
Quindi, i primi due grossi concetti da focalizzare sono:
- L’edificio vive
- L’edificio si ammala
Noi siamo i dottori che “risolvono” il problema. Noi dobbiamo trovare la cura, il rimedio.
Per questo dobbiamo capire chi o cosa ha generato i problemi che poi noi siamo chiamati a risolvere.
QUALI MALATTIE POSSONO AFFLIGGERE IL NOSTRO PAZIENTE?
Nella patologia edilizia le malattie possono essere classificate in queste tre categorie:
- quelle che hanno origine da errori progettuali;
- quelle che derivano da errori di esecuzione;
- quelle che sono riferibili ai cattivi comportamenti degli occupanti.
C’è anche una ulteriore categoria che non è definibile come malattia ma deriva dalla mancata manutenzione dell’immobile.
E, infine, ci sono gli errori di valutazione da parte del medico…
È ovvio anche che quando si interviene per capire la soluzione al problema che ci viene presentato, è necessario svolgere una “anamnesi completa” del paziente con una raccolta dati/informazione esaustiva per non dimenticarci, nel nostro percorso di cura, di elementi essenziali (sia che si tratti di elaborati grafici, sia che si parli di riferimenti a ‘chi ha fatto cosa’).
Cominciamo con un concetto: quando un edificio è, potenzialmente, esente da errori?
La risposta è banale: sulla carta, prima della realizzazione. Si, ma non basta. Lo è quando è realizzato rispettando TUTTE le norme vigenti…
E qui arriva la parte bella del nostro lavoro…