Un piano climatico prima di tutto. Nelle ultime settimane il tema ambientale è tornato alla ribalta, grazie a personalità come Bill Gates, Joe Biden, indirettamente la NASA e il Neo presidente del Consiglio Mario Draghi.
Sul fronte mondiale l’Ente Spaziale Americano ha di recente definito il 2020 come l’anno più caldo mai registrato, insieme al 2016. Temperature roventi che hanno provocato la ripartenza degli incendi in California già nel mese di gennaio, ma anche un’insolita nevicata in Texas qualche settimana fa sono chiari sintomi di un malessere del clima del nostro pianeta. Cambiamenti che non devono spaventare solo chi si occupa di salvaguardia del clima ogni giorno, ma che dovrebbero allarmare tutti, nessuno escluso.
Bill Gates, uomo simbolo dell’imprenditorialità e del “fare azienda”, ha di recente affermato che “La sfida dei cambiamenti climatici è molto più complicata e difficile da vincere di quella alla pandemia“. E l’ha fatto agli esordi dell’uscita del suo saggio: “Clima, come evitare un disastro. Le soluzioni di oggi. Le sfide di domani“. Sì perché anche il fondatore di Microsoft, nonché secondo uomo più ricco al mondo, si è detto preoccupato: “va fatto un piano climatico serio. E ancora non lo abbiamo” ha affermato, sostenendo la tesi che la lotta al cambiamento climatico è concretamente determinante per il futuro dell’umanità.
Sempre da oltreoceano, vi è poi la posizione del neo eletto presidente americano Joe Biden che tra le prime azioni intraprese dal suo mandato ha deciso di rientrare negli accordi di Parigi sul clima.
Sul fronte nazionale, le ultime dichiarazioni pubbliche non sono da meno: Mario Draghi e il suo nuovo governo hanno posto l’attenzione sulla volontà di inserire la tutela ambientale come principio Costituzionale e la creazione di un nuovo Ministero per la Transizione Ecologica: un segnale di una volontà ad orientarsi sempre di più verso uno sviluppo sostenibile a tutela dell’ambiente con un piano climatico definito. L’evoluzione del noto Ministero dell’Ambiente, che si arricchirà di funzioni solitamente a capo del Ministero dello Sviluppo Economico, sembrerebbe andare nella direzione auspicata da tanti.
Una direzione in parte già intrapresa in questi ultimi anni, che vede i concetti di ambiente ed economia andare nella stessa direzione e trova, tra le tante possibili, un’efficace attuazione nel mercato della riqualificazione energetica degli edifici, che contribuisce a diminuire in modo importante i consumi e le conseguenti emissioni nocive in atmosfera.
Rete Irene ha da sempre promosso l’importanza di intervenire sul vetusto patrimonio edilizio esistente perché responsabile del 40% dei consumi energetici nazionali e, di conseguenza, delle relative emissioni inquinanti in ambiente
Le attuali detrazioni fiscali rappresentano una straordinaria opportunità per incentivare questo settore a vantaggio di tutti i cittadini, ma è fondamentale sostenere il comparto con una pianificazione organica a lungo termine per migliorare in modo significativo la qualità ambientale delle nostre città, indirizzandosi verso un nuovo modello di economia più sostenibile. Auspichiamo che il nuovo governo dimostri in questo senso la sua lungimiranza.