Il MITE ha pubblicato il suo Piano di Contenimento dei Consumi di Gas Naturale, stabilendo per gli impianti termici una riduzione dei giorni di esercizio, dell’orario giornaliero e della temperatura interna.
Vediamo attraverso l’ausilio di simulazioni in quali casi questa soluzione è realmente conveniente e in quali no, soprattutto nei condomini, considerando che la maggior parte è rappresentata da involucri molto disperdenti.
Come e quanto possiamo accendere i riscaldamenti in casa durante questo inverno.
Il piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale definito dal Ministero della Transizione Ecologica, stabilisce di ridurre l’esercizio degli impianti termici di 15 giorni, di 1 ora per quanto attiene la durata giornaliera di accensione e dell’abbassamento di 1 grado della temperatura interna.
Di seguito ore e giorni di esercizio dell’impianto di riscaldamento suddivisione per zone climatiche
- Zona A: ore 5 giornaliere dal 8 dicembre al 7 marzo;
- Zona B: ore 7 giornaliere dal 8 dicembre al 23 marzo;
- Zona C: ore 9 giornaliere dal 22 novembre al 23 marzo;
- Zona D: ore 11 giornaliere dal 8 novembre al 7 aprile;
- Zona E: ore 13 giornaliere dal 22 ottobre al 7 aprile;
- Zona F: nessuna limitazione.
Per meglio capire cosa succede all’interno dei condomini con gli impianti centralizzati, abbiamo previsto una serie di analisi e simulazione su una case history: un condominio sito in Milano che abbiamo riqualificato in modo integrato edificio-impianto nel 2021 con l’incentivo Superbonus.
Con il contributo di Daniele Frigerio, Perito termotecnico e co-fondatore di Diagnosi Condominiale, analizzeremo l’esempio di viale Stelvio 18 a Milano, 27 unità abitative, 10 piani di altezza, vedendo l’andamento dei consumi, prima e dopo l’intervento, seguendo le direttive del piano nazionale di contenimento dei consumi di gas.
Pubblicheremo una serie di articoli che spiegheranno nel dettaglio e attraverso i numeri a quanto corrisponde il consumo effettivo e il relativo comfort abitativo.
Scegliamo di partire con le simulazioni dei consumi di gas prima dell’intervento di isolamento di viale Stelvio 18, perché rappresenta al momento il tipico condominio milanese, costruito intorno agli anni 60/70, senza sistemi per il contenimento energetico dell’involucro e con impianto di riscaldamento tradizionale, corrispondente ad una classe energetica F. La nostra scelta è basata anche sui recenti dati Cened, che attestano che il 51% delle case milanesi certificate sono in classe F e G, dei veri colabrodi dal punto di vista delle dispersioni termiche.
Prima di iniziare è fondamentale fare una precisazione: i calcoli sono fatti non sui reali consumi forniti dall’amministratore del condominio di viale Stelvio ma da calcolo secondo normativa, in maniera tale che i vari scenari analizzati, fossero direttamente confrontabili.
Una stagione di riferimento può essere più fredda o lunga di un’altra, un condominio può avere nel corso degli anni degli appartamenti sfitti, o qualche inquilino aver eseguito ad esempio il cambio dei serramenti. Tutte queste caratteristiche condizionano di fatto il consumo per climatizzare l’edificio, per questo ci siamo vincolati ad una metodologia unica per tutti gli scenari.
Vediamo cosa succede con il dato dei consumi di gas del 2019 nelle diverse situazioni
ESERCIZIO IMPIANTO | Consumo GAS |
14H di esercizio e Temp. Interna 20°C | 18.510 Nm3/anno |
13H di esercizio e Temp. Interna 20°C | 18.697 Nm3/anno |
14H di esercizio e Temp. Interna 19°C | 16.320 Nm3/anno |
13H di esercizio e Temp. Interna 19°C | 16.201 Nm3/anno |
“Si osserva che il maggior risparmio generato, avviene grazie all’abbassamento del grado di temperatura interna agli appartamenti (12/13%), che provoca ovviamente una diminuzione del comfort interno. Ridurre l’orario di esercizio, invece, genera un risparmio irrisorio (inferiore all’1% in caso di 19°C interni) aggravando ulteriormente il comfort abitativo. Notiamo invece che, in caso di mantenimento della temperatura Interna pari a 20°C e spegnendo l’impianto un’ora prima, in realtà il consumo di gas aumenta.” – Commenta Daniele Frigerio – “Questo perché è inutile spegnere un impianto, fare raffreddare l’involucro per una decina di ore, e poi doverlo riportare in temperatura. Per fare un paragone è come prefiggersi di andare in macchina da un punto x ad un punto z in 2 ore. La macchina consumerà meno se farò un viaggio a una velocità costante, oppure se “divido” il viaggio in due parti, e poi dopo la sosta devo andare più veloce per recuperare il tempo?”
Nel prossimo articolo vedremo cosa succede invece nel condominio riqualificato con un intervento integrato edificio-impianto. Rimani informato iscriviti alla nostra Newsletter
VEDI IL PIANO DI CONTENIMENTO DEI CONSUMI DEL GAS NATURALE DEL MITE