Grazie al riconoscimento di REMADE IN ITALY, Reverso rientra ufficialmente nelle certificazioni CAM richieste per il Superbonus 110%. Un traguardo importante che abbiamo commentato insieme a Fabio Baistrocchi – Direttore Commerciale Edilizia de L’Isolante.
Era l’8 marzo 2018 quando, in occasione del convegno Dire Fare Riqualificare, presentammo ufficialmente Reverso: un prodotto innovativo per l’isolamento termico a cappotto, prodotto da L’Isolante – socio fondatore e ora partner industriale di Rete Irene.
A due anni di distanza Reverso ha fatto un ulteriore passo avanti, divenendo il primo materiale isolante 100% riciclato e riciclabile certificato REMADE IN ITALY. Ne abbiamo parlato conFabio Baistrocchi – Direttore Commerciale Edilizia de L’Isolante.
Eccoci, a quasi tre anni di distanza, a riparlare di Reverso: qual è stata la sua evoluzione in questo periodo?
La grossa novità rispetto a quello che Reverso è sempre stato in questi anni, è il fatto che questo materiale ha ottenuto la certificazione REMADE IN ITALY: un elemento di vanto non indifferente. La certificazione mette nero su bianco il suo essere derivato da fonti rinnovabili, ma anche la sua totale riciclabilità. Oggi possiamo affermare che sul mercato Reverso è il primo e unico pannello isolante in EPS in grado di sposare al 100% queste caratteristiche.
REMADE IN ITALY è un importante riconoscimento, inutile dilungarsi eccessivamente. Ma quali sono stati i criteri valutati dall’ente certificatore?
REMADE IN ITALY per rilasciare l’etichetta A+ si impone di verificare sia la certificazione del prodotto finito (in nostro possesso e rilasciata da Bureau Veritas), sia la certificazione esistente della materia prima (ottenuta da BASF SE con TÜV Nord). Reverso in questo senso è risultato essere perfettamente in linea con i requisiti richiesti.
Requisiti che gli permettono di divenire un materiale perfettamente idoneo anche per i CAM (Criteri Ambientali Minimi), corretto?
Assolutamente sì, e non solo! Mi spiego meglio: sicuramente la certificazione è un’importantissima novità perché permette a Reverso di rientrare automaticamente in quelle che sono le certificazioni CAM richieste per il Superbonus 110%, ma al contempo questa certificazione permette anche di rientrare nei parametri richiesti in materia di appalti pubblici.
Per quanto concerne i CAM dobbiamo sottolineare che essi richiedono, per i manufatti in EPS, una presenza minima di materiale riciclato compresa tra il 10% e 60%, Reverso porta questo valore al 100% superando di gran lunga le quote richieste.
Di recente Rete IRENE si è trasformata in Società Benefit, ponendo particolare attenzione al tema della green economy, da sempre caro al gruppo. Possiamo dire che Reverso sposa a pieno questa filosofia?
Certamente, essendo un prodotto 100% riciclato e riciclabile rientra perfettamente nell’ambito dell’economia circolare. Reverso è un prodotto che si basa su tre elementi principali: sostenibilità, quella che potremmo chiamare “un’identità completamente green” e risparmio di risorse fossili con riduzione delle emissioni di CO2 (per la sua produzione non si usa petrolio, ma materie prime rinnovabili derivanti da biomassa – materia prima seconda prodotta con l’approccio BIOMASS BALANCE*). Questo lo attesta quale prodotto capace di racchiudere in sé alcuni tra i principi fondamentali su cui sostanzialmente si basa il concetto di green economy. Una caratteristica che lo pone in assoluto vantaggio rispetto a quanto ci viene oggi richiesto dalla Comunità Europea in materia di investimenti e progetti ambientali.
(*)BIOMASS BALANCE
Da rifiuti organici e oli vegetali si producono biogas o bio-fuel. Queste materie prime rinnovabili vengono sostituite alle materie fossili all’inizio della catena di produzione.
Un esempio di applicazione: ISTITUTO PREALPI – SARONNO
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