L’impatto sociale e ambientale del blocco della cessione del credito stabilito dal DECRETO-LEGGE 16 febbraio 2023, n. 11 avrà ripercussioni sulla riqualificazione dell’edilizia popolare periferica.
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Manuel Castoldi in un’intervista a Radio Vaticana del 18 febbraio spiega le conseguenze per i ceti meno abbienti e per gli edifici molto energivori ed inquinanti presenti nelle periferie.
Vediamo in questo articolo alcuni dei passaggi principali.
La possibilità di cedere i crediti fiscali è essenziale per chi risiede in quartieri di edilizia popolare, edilizia intesa come condomini residenziali dove gli abitanti hanno redditi imponibili bassi, edifici ubicati principalmente nelle zone periferiche, dove senza la cessione del credito sarà impossibile fare e detrarre gli interventi di efficientamento energetico o adeguamento sismico.
Parliamo di condomini molto energivori dove è urgente operare e creare progettualità a sostegno di quelle famiglie più bisognose, mettendole nella condizione di ridurre l’impatto economico delle bollette energetiche che, soprattutto quest’anno, ha messo pesantemente in difficoltà i ceti meno abbienti.
Un aspetto sociale che merita di essere considerato attentamente dal Legislatore per dare dignità ai ceti meno abbienti. Persone che devono essere supportate da incentivi fiscali e fondi di investimento per intervenire sui propri edifici.
Queste considerazioni nascono dall’esperienza maturata negli anni di attività passati nelle assemblee condominiali, dove emerge la contrapposizione tra il desiderio di rinnovare gli edifici e la difficoltà a sostenere l’esborso economico.
Attualmente Rete IRENE segue 160 cantieri, quasi esclusivamente ubicati in periferia, aperti tutti grazie alla cessione del credito fiscale e/o sconto in fattura. Sono citati a titolo di esempio le 500 famiglie coinvolte a Rozzano, zona sud di Milano, o le altrettante famiglie tra Pioltello e Segrate, zona est della città Meneghina.
Per gli operatori di Rete IRENE, la soddisfazione più grande è avere un Riscontro positivo dai residenti degli edifici efficientati che nel pieno inverno 2022, nel pieno del caro bollette, riferiscono di non aver ancora acceso i riscaldamenti.
Il tema sociale ha poi un rapporto diretto sull’ambiente perché gli edifici sono responsabili di oltre il 40% delle emissioni di CO2. Poter fare un intervento di riqualificazione energetica su un edificio ha un impatto significativo sulla riduzione di sostanze climalteranti.
Manuel Castoldi cita l’esempio del condominio di viale Zara 58 in Milano riqualificato nel 2015. Un edificio costituito da 47 famiglie che, grazie al suo efficientamento ha permesso la riduzione di 250 tonnellate/anno di emissioni di CO2 nell’ambiente.
La cessione dei crediti non è solamente un tema economico. Vi è un aspetto sociale ed ambientale che non può essere dimenticato.