Proponiamo alcuni dati di sintesi tratti dal sondaggio che abbiamo lanciato per capire cosa gli utenti degli impianti termici centralizzati hanno rilevato nel primo periodo di esperienza diretta con valvole termostatiche e contabilizzazione individuale del calore, dopo l’entrata in vigore dell’obbligo di legge.
Il sondaggio online lanciato da Rete Irene sul tema valvole termostatiche e contabilizzazione individuale del calore ha inteso incoraggiare gli utenti a condividere la propria esperienza, per capire se eventuali problemi o criticità ne hanno condizionato l’utilizzo, con la prospettiva di individuare possibili rimedi da diffondere a livello informativo come buone pratiche per il risparmio energetico.
La diffusione di informazione corretta su come controllare i consumi energetici domestici e lo sviluppo di una nuova consapevolezza sul significato dell’abitare, in particolare in una grande città, sono come noto parte fondante della mission di Rete Irene e di tutti coloro che, come noi, promuovono una riqualificazione culturale prima che energetica.DISCLAIMER
Abbiamo raccolto in totale 318 testimonianze di condòmini abitanti in edifici ubicati in diversi quartieri della città di Milano circa la tematica legata alle valvole termostatiche e contabilizzazione individuale del calore, garantendo l’anonimato, in modo da avere un metro reale sulla percezione dell’utente finale sull’utilizzo e l’efficacia delle valvole termostatiche; è necessario precisare che sa da un lato il feeling dell’utente è un elemento di riscontro immediato, sui benefici di valvole termostatiche e contabilizzazione è opportuno considerare quanto sostengono i tecnici del settore: per avere dati statistici attendibili e fare una valutazione reale è opportuno rilevare dati per 3 stagioni consecutive.
In questo senso si riporta il dato di coloro che, tra quanti hanno risposto, che hanno sperimentato le termovalvole solo nell’ambito dell’ultima stagione termica, il 23%; probabilmente questi utenti non hanno ancora dati sufficienti per fare un bilancio della convenienza economica del sistema (le altre risposte: due stagioni 63%, tre stagioni 8%, oltre 6%).
Per questa ragione Rete Irene si riserva di proporre di nuovo l’iniziativa nei prossimi mesi, anche formulando nuove domande che ci sono state suggerite analizzando i risultati di questa prima indagine.
Veniamo ad analizzare altre domande del sondaggio e le relative risposte:Da quante stagioni gli utenti usano valvole termostatiche e contabilizzazione del caloreA CHI SI SONO AFFIDATI GLI UTENTI PER INSTALLARE VALVOLE TERMOSTATICHE E CONTABILIZZAZIONE?
In un caso su tre è risultato che l’installazione è stata affidata ad aziende che non sono le stesse che gestiscono gli impianti; dato interessante, in quanto probabilmente questo può essere interpretato come il risultato di un’analisi comparativa di diversi preventivi tra i quali è stato scelto quello più basso.
PROBLEMI DI FUNZIONAMENTO O DI INFORMAZIONE?
Il nostro sondaggio ha messo in evidenza che ben un 75% degli utenti ha avuto problemi a capire il funzionamento delle valvole termostatiche nella prima fase post-installazione e il 31% afferma di non avere ricevuto istruzioni su come ottimizzare e rendere efficace il sistema di termoregolazione attraverso la giusta comprensione del suo utilizzo. E’ evidente come alcuni operatori si sono posti sul mercato senza offrire un adeguato livello di servizio ai propri clienti, che hanno così percepito l’installazione delle valvole come semplice obbligo di Legge.
BUONE PRATICHE IN AVANZAMENTO
Se il 23% degli utenti delle valvole ha dichiarato di aver mantenuto nei propri locali una temperatura mediamente più bassa rispetto a quella a cui era abituato, ben il 92% dei condòmini interpellati ha affermato di utilizzare la termoregolazione per fare in modo che la temperatura dell’appartamento sia più bassa nei momenti di assenza, ad esempio nei week-end fuoriporta ed il 52% è fiducioso nel miglioramento dei risultati di risparmio nelle prossime stagioni grazie al consolidamento delle buone pratiche.Questi dati lasciano ben sperare in un graduale processo di cambiamento culturale volto al risparmio energetico ed alla riduzione di emissioni inquinanti in ambiente.QUANTO FANNO RISPARMIARE?
Tasto sensibile: a tal punto da fare supporre che i più motivati a compilare il sondaggio siano i più insoddisfatti, pertanto un po’ risentiti per avere speso denaro per quello che in molti hanno vissuto come un obbligo da subire.Solo il 57% afferma di avere avuto una diminuzione dei costi, il 35% ha avuto, al momento, costi energetici invariati, e ben l’8% dice di avere avuto addirittura un aumento dei costi in bolletta. Quest’ultimo dato con ogni facilità corrisponde ai casi di appartamenti posti su cantinati o porticati, ubicati agli ultimi piani oppure esposti a nord, quindi situazioni purtroppo svantaggiate a priori se si trovano in edifici sprovvisti di adeguato isolamento termico dell’involucro e sono dei veri e propri colabrodo energetici.L’incidenza di valvole termostatiche e contabilizzazione sulla spesa in bollettaQUANTO LA GENTE É SODDISFATTA?
Altra domanda sensibile è stata: “quanto sei soddisfatto delle valvole termostatiche e contabilizzazione su una scala da uno a cinque?”.
La media delle valutazioni riportate corrisponde ad un risultato del 3.08, con un 15% di persone molto soddisfatte – valutazione 5 – e un 13% – di totali insoddisfatti – valutazione 1.
Se il 57% delle persone afferma di avere risparmiato in bolletta probabilmente ci si poteva aspettare una valutazione globale media dell’indice di soddisfazione un poco più alto; in ogni caso se questa è la vox populi, è giusto attenersi ai numeri rilevati, pur riconoscendo che i dati che saranno registrati nelle prossime stagioni potranno essere riconosciuti come più attendibili.
UN’OPERAZIONE ARITMETICA CHE INIZIA DALL’ULTIMO ADDENDO
Occupandoci di efficientamento degli edifici esistenti, la prima conclusione che ci sentiamo di trarre è certamente la necessità di mettere l’accento su un dato:
le valvole termostatiche e la contabilizzazione del calore sono una passaggio fondamentale della riqualificazione energetica degli edifici, ma purtroppo quello che meno incide sui consumi globali del sistema edificio-impianto.
Su un edificio in cui oltre a questa operazione di efficientamento sono abbinate anche la riqualificazione complessiva dell’impianto termico, ad esempio con una caldaia a condensazione, e l’applicazione di un cappotto termico sull’involucro edilizio, i benefici delle termovalvole sarebbero molto maggiori e soprattutto distribuiti in modo molto più equo nell’ambito di tutto il condominio.
CHI TROVA PIÚ CONVENIENZA NEL COMPIERE IL PASSO SUCCESSIVO DELLA RIQUALIFICAZIONE?
Sicuramente chi è “messo peggio” dal punto di vista delle condizioni attuali di conservazione dell’involucro edilizio, con necessità di manutenzione straordinaria, e con pessime condizioni dell’impianto termico, con caldaie energivore di vecchia concezione.
Chi abita in condomini di questo tipo e vuol fare un passo in direzione della riqualificazione energetica troverà, a conti fatti una volta eseguito l’intervento, una grandissima differenza di prestazioni in quanto a consumi energetici rispetto al “prima”; tale differenza incide sul rapporto costi/benefici dell’operazione, ed è la variabile dipendente che permette un rientro economico “breve” dall’investimento.
Uno stimolo agli interventi di riqualificazione energetica è rappresentato anche dalle importanti detrazioni fiscali concesse per questo tipo di interventi, detrazioni che, con la cessione del credito di imposta, permettono di abbattere il valore reale dell’investimento sostenuto.
In sintesi: con le valvole termostatiche il primo passo è fatto, migliorabile il loro utilizzo, migliorabile l’efficienza energetica globale dell’edificio. Tutti noi siamo impegnati a procedere in quella che sembra definitivamente la giusta direzione.